mercoledì 29 settembre 2010

Manet e "La colazione sull'erba"

Nel 1863 Eduard Manet (1832-1883) sconvolse tutti dipingendo “La Colazione sull’erba”.

Per molti era un quadro molto bizzarro perché si vedono raffigurati due uomini ben vestiti e una donna nuda. La donna ha un'aria stranamente disinvolta e guarda lo spettatore in modo coinvolgente. Sembra proprio che voglia provocare una reazione nel pubblico.
In questo e nella maggior parte dei quadri di Manet viene eliminata la prospettiva. La profondità del quadro è data dalla sfumatura dei colori nella parte più lontana del paesaggio.
Colpiscono le macchie di colore in basso a sinistra che rappresentano gli abiti e altri oggetti.
Questo quadro non è stato ammesso nella mostra ufficile del Salone di Parigi perché ritenuto non adeguato. E' stato però esposto al salone cosidetto "dei rifiutati". Ha suscitato subito grande interesse.
Il Salone ufficiale era un'esposizione dell'accademia di pittura di Parigi, nella quale venivano a studiare i più bravi pittori europei. Per frequentarla bisognava superare un difficile esame di ammissione. Gli impressionisti non ne facevano parte, anzi si trovarono subito in contrapposizione con la scuola di pittura per la loro tecnica innovativa.
Manet non voleva scatenare critiche o occuparsi di questioni politiche, ma solo discutere di pittura.
Nel 1863 inizia a partecipare alle discussioni tra i vari pittori al Caffè Guerbois e organizza nel 1874 la prima mostra del gruppo.
Manet amava l’arte del Rinascimento perché secondo lui l’arte moderna poteva cogliere spunti molto importanti.


Al Louvre studiò il "Concerto Campestre" attribuito a Giorgione o a Tiziano, che in effetti mostra molte analogie con il quadro "La Colazione sull'erba"

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