mercoledì 22 settembre 2010

I luoghi degli Impressionisti



Parigi e i luoghi degli impressionisti
Nell'800 Parigi è la capitale indiscussa dell’arte, ed è il paese più industrializzato e più moderno.
L'accademia di Belle arti forma gli artisti francesi e gli stranieri che arrivano dall'Europa. Per prepararsi al difficile esame di ammissione, i giovani aspiranti artisti frequentano i numerosissimi studi di pittori famosi che insegnano i segreti del disegno.
Il governo finanzia attraverso l’accademia i saloons, cioè l’esposizioni di arte, che ogni anno ospitano migliaia di opere. Monet, Renoir, Pissarro, Sisley e altri pittori vedono spesso rifiutare le loro opere dai soggetti troppo poco ufficiali e dalle tecniche che sembrano mancare di precisione. Parigi comunque ospita le loro mostre indipendenti che iniziano nel 1874 e vengono aperte le prime gallerie private dove gli artisti possono vendere le loro opere.
Parigi con i suoi luoghi, con i suoi locali, con le sue vie, con i grandi viali e con la campagna nei dintorni è il soggetto preferito dagli impressionisti. Tra le opere più importanti troviamo: Edgar Degas, L’assenzio, anno 1875/76; olio su tela, rappresenta una donna seduta al tavolino di un caffè parigino, ha l’aria assente e gli occhi persi nel vuoto.E' un soggetto riprodotto da più autori che volevano mettere in evidenza come anche in un frequentatissimo locale della città ci potesse essere solitudine e isolamento.


STAZIONE SAINT-LAZARE

Artista: Claude Monet anno 1877 olio su tela.
Questo soggetto è in realtà carico di implicazioni: da una parte una parte rielabora una serie di sperimentazioni già avviata in passato riguardanti le variazioni dell‘atmosfera, la resa delle ombre colorate e le mutazioni cromatiche prodotte dalla luce: la ferrovia. Essa diviene per la Francia ,Germania e Inghilterra un simbolo di progresso e modernità. Nel ciclo dedicato alla stazione Saint-Lazare l’attenzione di Monet si focalizza sulla resa della qualità atmosferiche dell'ambiente, sull‘interazione tra il pulviscolo luminoso e la densità dei fiumi .
Monet si serve di una tavolozza in grado di assecondare le metamorfiche variazioni dei timbri di colore.
Questa del Musèe d’Orsay è senza dubbio una delle versioni più suggestive: la visione prospettica scorciata da un colpo d'occhio sulla stazione, mentre il tetto sembra comprimere l’atmosfera interna esaltando l’effetto ovattato della visione.
Sullo sfondo invece, sebbene dilatata e soffusa, appare l'immagine estremamente vitale della città con i suoi palazzi moderni, descritti da una pennellata fluida e luminosissima.

Sebbene vi sia un senso di armonia e di equilibrio interno al dipinto vi è anche una sorta di sottofondo drammatico: i macchinari in movimento, le nubi di vapore, i segnali sui binari esprimono l'ambigua potenza dell‘era industriale .

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